Ok: è un po' che non lavo l'auto ed è un po' sporchina... Ma lo scherzo di oggi proprio non me lo aspettavo!
Qualcuno, conoscendo la mia particolare avversione verso alcuni prodotti di mamma Micro$oft, ha osato fare questo:
Quindi un consiglio, se non volete trovare sorprese come questa: lavate spesso l'auto!
Ciao
Husband, Father, Cyclist ... and sometimes an IT professional loving Security and Infrastructure
Stelvio
Da quando ho iniziato ad andare in bicicletta su strada con una certa regolarità , tra i tanti obiettivi (partecipare a granfondo, mantenermi in forma, ottenere buone prestazioni atletiche) mi sono promesso di visitare e scalare con la bicicletta le salite che hanno fatto la storia del ciclismo.
Vivendo in Lombardia, ho avuto la possibilità , in gara o per semplice passeggiata, di scalare alcune salite famose: Gavia, Mortirolo, Manghen, Montecampione, Vivione, Zoncolan, Giau, Pordoi, Gardena, Sella, Falzarego, Duran, Valles, Staulanza, Giovo, Rombo, Brennero.
Mi mancava sicuramente lo Stelvio: così, in compagnia dell'amico e compagno di squadra Matteo, ho deciso che era ora di mettere a curriculum anche questa salita il 10 agosto 2008.
Ritrovo al casello dell'autostrada A4 alle 6.30 e via che si parte: verso le 9.15 arriviamo a qualche chilometro da Prato allo Stelvio, parcheggiamo e ci prepariamo. Il giorno prima ho fatto un lungo con parecchia salita (preparazione della Oetztaler Radmarathon dopo il rientro dalle ferie) e non sono in gran forma.
Comunque facciamo qualche chilometro di avvicinamento per scaldarci e poi attacchiamo la salita. Da subito parto con un ritmo non troppo alto: l'accordo è che ognuno sale al ritmo che preferisce e ci si aspetta in cima.
La salita inizia tranquilla e abbastanza regolare, sono quasi le 10 di mattina, il sole ancora non sbuca dalle montagne attorno e in parte alla strada scorre un fiume: fa freddo, nonostante sia il dieci agosto e il tempo meterologico sia eccellente.
Continuo a salire fino a Gomagoi e fino all'hotel Belvedere: qui iniziano i tornanti e foro il copertone posteriore.
Mi fermo a cambiare, mentre mi raggiungono tutti i ciclisti sorpassati; nel ripartire mi raggiunge anche Matteo.
Riparto di slancio e... bè, è difficile descrivere lo Stelvio a parole: lo spettacolo che si può ammirare dopo Trafoi è notevole e andrebbe vissuto di persona.
I famosi 48 tornanti sembrano non finire mai, la strada sale a pendenze non banali (regolari intorno al 8-9%), ma se si riesce a trovare il ritmo giusto non è impossibile. L'ultimo tratto che si inerpica sulla montagna è davvero spettacolare. Ciclisticamente parlando, però, è una bella mazzata psicologica aver fatto già 15 km e vederne davanti altri dieci che si arrampicano letteralmente su un versante della montagna.
Alla fine giungo in vetta: in attesa di Matteo scendo dall'altro versante fino alla casa cantoniera che divide il versante svizzero (passo dell'Umbrail) da quello valtellinese e risalgo. Nel frattempo arriva Matteo e scattiamo orgogliosi alcune foto. Mangiamo abbondantemente sul passo (che buoni i pizzoccheri!)Â e poi con calma scendiamo, fermandoci a scattare alcune foto
Vorrei ringraziare Matteo per la compagnia: è stata davvero splendida giornata .
Le foto scattate son disponibile sul sito di Matteo a questo indirizzo Foto Stelvio 2008
Il tempo di scalata, per quanto poco sia significativo, è stato di 1 ora e 51 minuti circa.
Ci sono alcune salite vorrei scalare nei prossimi anni; alcune sono anche inserite in granfondo o randonnè. Magari vi parrteciperò. In linea di massima però vorrei provare: Passo del Bernina, le alpi tra Italia e Francia (Lombarda, Izoard, Bonette, Sampeyre, Vars, Fauniera Agnello), Mont Ventoux, Alpe d'Huez, Galibier, Glandon...
Vivendo in Lombardia, ho avuto la possibilità , in gara o per semplice passeggiata, di scalare alcune salite famose: Gavia, Mortirolo, Manghen, Montecampione, Vivione, Zoncolan, Giau, Pordoi, Gardena, Sella, Falzarego, Duran, Valles, Staulanza, Giovo, Rombo, Brennero.
Mi mancava sicuramente lo Stelvio: così, in compagnia dell'amico e compagno di squadra Matteo, ho deciso che era ora di mettere a curriculum anche questa salita il 10 agosto 2008.
Ritrovo al casello dell'autostrada A4 alle 6.30 e via che si parte: verso le 9.15 arriviamo a qualche chilometro da Prato allo Stelvio, parcheggiamo e ci prepariamo. Il giorno prima ho fatto un lungo con parecchia salita (preparazione della Oetztaler Radmarathon dopo il rientro dalle ferie) e non sono in gran forma.
Comunque facciamo qualche chilometro di avvicinamento per scaldarci e poi attacchiamo la salita. Da subito parto con un ritmo non troppo alto: l'accordo è che ognuno sale al ritmo che preferisce e ci si aspetta in cima.
La salita inizia tranquilla e abbastanza regolare, sono quasi le 10 di mattina, il sole ancora non sbuca dalle montagne attorno e in parte alla strada scorre un fiume: fa freddo, nonostante sia il dieci agosto e il tempo meterologico sia eccellente.
Continuo a salire fino a Gomagoi e fino all'hotel Belvedere: qui iniziano i tornanti e foro il copertone posteriore.
Mi fermo a cambiare, mentre mi raggiungono tutti i ciclisti sorpassati; nel ripartire mi raggiunge anche Matteo.
Riparto di slancio e... bè, è difficile descrivere lo Stelvio a parole: lo spettacolo che si può ammirare dopo Trafoi è notevole e andrebbe vissuto di persona.
I famosi 48 tornanti sembrano non finire mai, la strada sale a pendenze non banali (regolari intorno al 8-9%), ma se si riesce a trovare il ritmo giusto non è impossibile. L'ultimo tratto che si inerpica sulla montagna è davvero spettacolare. Ciclisticamente parlando, però, è una bella mazzata psicologica aver fatto già 15 km e vederne davanti altri dieci che si arrampicano letteralmente su un versante della montagna.
Alla fine giungo in vetta: in attesa di Matteo scendo dall'altro versante fino alla casa cantoniera che divide il versante svizzero (passo dell'Umbrail) da quello valtellinese e risalgo. Nel frattempo arriva Matteo e scattiamo orgogliosi alcune foto. Mangiamo abbondantemente sul passo (che buoni i pizzoccheri!)Â e poi con calma scendiamo, fermandoci a scattare alcune foto
Vorrei ringraziare Matteo per la compagnia: è stata davvero splendida giornata .
Le foto scattate son disponibile sul sito di Matteo a questo indirizzo Foto Stelvio 2008
Il tempo di scalata, per quanto poco sia significativo, è stato di 1 ora e 51 minuti circa.
Ci sono alcune salite vorrei scalare nei prossimi anni; alcune sono anche inserite in granfondo o randonnè. Magari vi parrteciperò. In linea di massima però vorrei provare: Passo del Bernina, le alpi tra Italia e Francia (Lombarda, Izoard, Bonette, Sampeyre, Vars, Fauniera Agnello), Mont Ventoux, Alpe d'Huez, Galibier, Glandon...
100, 100^2, Stelvio, Prestigio ed Oetztaler
Eccomi dopo altre tre settimane.Ebbene sì: questo è il post numero cento e lo uso per elencare un po' di eventi
In questo periodo sono riuscito a raggiungere alcuni traguardi:
In questo periodo sono riuscito a raggiungere alcuni traguardi:
- Post numero cento (appunto il 100 del titolo)
- Ho raggiunto i 10000 km percorsi in questa stagione (100^2 nel titolo)
- Ho finalmente scalato lo Stelvio, salita che non dovrebbe mai mancare nel curriculum di un ciclista
- Ho bissato il titolo di Prestigio 2008, con sette gare su dieci
- Ho partecipato e portato a termine la granfondo più dura d'Europa (o almeno considerata tale dalla grande maggioranza dei ciclisti)
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