La quarta vien da sè: Nove Colli

209 km, 3600m di dislivello, 11000 ciclisti, il pubblico della Romagna, il posto (Cesenatico) terra natia di un campione quale Marco Pantani.

Potrei fermarmi qui per descrivere la 37° edizione della Granfondo Nove Colli a cui ho partecipato ieri, 20 maggio 2007: ci sono tutti gli ingredienti per una manifestazione di assoluto rilievo. E così è stato.

Ma andiamo con ordine.

Sabato mattina sbrigo un po' di faccende a casa e parto alla volta di Cesenatico. Con calma arrivo e cerco l'albergo, che si trova a 20 metri dall'area Expo da visitare, con esposizione di tantissimi gioielli ciclistici.

Mangio una piadina e faccio un giro al'Expo per digerire. Poi rientro in albergo e mi faccio una sgambata di 40 km sulla statale adriatica in scioltezza, giusto per sentire un po' le gambe.

Alle 17.00 mi reco all'appuntamento con i ragazzi del forum per conoscere di persona alcuni di loro.

Poco dopo mi trovo con Matteo, un compagno di squadra per prendere un aperitivo rigorosamente analcolico e qualche stuzzichino.

Di seguito a cena in albergo, con classico piatto di pasta e secondo a base di pesce. Faccio due passi in giro per digerire la cena abbondante e poi vado a letto intorno alle 21.30.

La domenica la sveglia suona impietosa alle 4.30. Faccio una colazione molto abbondante, mi vesto e mi reco in griglia insieme a Matteo. All'ingresso in griglia blu ho già parecchi ciclisti davanti, nonostante siano le 5.30 (la partenza è programmata per le 6.15). Non mi sono portato nulla per coprirmi, visto che la giornata sarà soleggiata e fa un freddo cane.

Alle 6.12 si parte, senza particolari intoppi ed inizia la rimonta: in pianura si viaggia ad alta velocità e senza spendere troppe energie recupero parecchie posizioni. All'attacco della prima salita, il Polenta, conto più pettorali rossi che blu intorno a me: l'operazione di recupero posizioni è andata bene. Non forzo assolutamente sulle prime due salite (Polenta e Pieve di Rivoschio), nonostante le pendenze facili mi invoglino a spingere forte. Sul Pieve di Rivoschio incontro Soccio, un forumendolo, col quale scambio due chiacchiere e poi continuo col mio passo.
Arrivo al Ciola e anche questo non mi pare una super salita. Raggiungo Chopper, altro forumendolo, lo saluto e continuo. In cima al Ciola noto che la gomma anteriore è un po' sgonfia, mi fermo a controllare e decido di proseguire. Nel giro di 2 km sono fermo perchè ho forato. Cambio camera d'aria e nella fretta sbaglio ad usare la bomboletta, con il risultato di gonfiare la gomma a 2 bar circa, il minmo indispensabile per non fare toccare il cerchio per terra. Nel frattempo un'infinità di ciclisti mi ha sorpassato. Riparto per poco non cado alla prima curva: decido di scendere molto piano, quasi a passo d'uomo in curva, per non cadere e non rovinare le ruote. Arrivo finalmente all'assistenza poco prima del Barbotto. Chiedo in prestito una pompa e gonfio.

Riparto di slancio e faccio il Barbotto ad andatura forte e regolare ma senza strafare. Supero un po' di ciclisti. Lo scenario è molto bello, soprattutto l'ultimo km, con due ali di gente che incitano i corridori, come nelle salite del Giro d'Italia. Devo dire però che mi ha un po' deluso il Barbotto: le pendenze dichiarate sono esagerate nell'ultimo km il tratto al 18% non c'era (forse all'interno di un tornante), sarà stato al massimo un 14%.

Mi fermo al ristoro per riempire le borracce: il sole picchia forte e sudo molto.
Proseguo per il Monte Tiffi che passa abbastanza agilmente, ma nella discesa, abbastanza pericolosa nonostante l'asfalto buono, mi fermo insieme ad altri due ciclisti per prestare soccorso ad un corridore caduto e riverso poco fuori dalla strada. Chiamiamo il numero di emergenza e in pochi minuti arriva un signore dell'organizzazione in scooter che si ferma ad attendere l'ambulanza e ci invita a continuare la corsa.
Poco dopo raggiungo Airone del Chianti, altro forumendolo. Con lui proseguo sul Perticara, sul Pugliano e sul passo delle Siepi, alternandoci un po' a fare l'andatura in salita.

Nel frattempo mi fermo ad un altro ristoro per mangiare qualcosa e riempire nuovamente le borracce.

Arriva l'ultima salita, quel Gorolo che tanto è odiato dai corridori, con le sue pendenze elevate (qui le pendenze dichiarate sono abbastanza vere). Ho ancora un po' di energie e salgo ancora bene, nonostante siano già passati 170km e 8 colli. Recupero qualche posizione e raggiungo altri due forumendoli (Virenk e Nicola).

Negli ultimi 20 km di pianura sono in un gruppo con il quale arrivo al traguardo, stanco ma molto felice di aver concluso.

Ecco i dati della gara:

  • Lunghezza: 209 km

  • Dislivello: 3840m

  • Tempo ufficiale: 7h 12m 00s

  • Tempo Reale: 7h 03m circa

  • Posizione assoluta: 476° su 3795

  • Posizione di categoria: 45° su 268


Commento sulla gara:

Organizzazione eccellente: gestire 11000 ciclisti, dai cicloamatori evoluti che vanno forte come dei professionisti ai cicloturisti più calmi, non è facile.

Ristori abbondanti e posizionati nei punti giusti.

La giornata è stata molto bella con tanto sole ma temperatura non eccessiva.
Il pasta-party finale e il parcheggio biciclette è oprganizzato bene, ma sono scappato via subito perchè mi aspettavano 300 e più km per tornare a casa.

Davvero un'ottima giornata di sport, da ripetere nel 2008, per scendere sotto le 7 ore.

Non c'è due senza tre: Granfondo Felice Gimondi

Con qualche giorno di ritardo sono qui a raccontare la terza granfondo dell'anno 2007.

Domenica 13 maggio ho partecipato alla Granfondo Felice Gimondi, sicuramente una delle più conosciute e frequentate granfondo del nord Italia, probabilmente la più famosa in Lombardia.

Sabato pomeriggio sono andato a Bergamo, zona stadio, dove è situata la partenza e la distribuzione del pacco gara: veloce ricognizione dei primi 500m di gara e ritiro del pacco gara. Alla sera un'uscita rapida con gli amici e poi a nanna presto, visto che domenica la sveglia suona alle 5.00.
Come sempre, la sveglia è sempre poco gradita quando suona.

Mi preparo velocemente e parto alla volta di Bergamo. Arrivo abbastanza presto e riesco ad entrare in griglia circa a metà del gruppo: gli iscritti sono circa 4000, io ho il pettorale 2509.

Pronti via: per i primi km la velocità non scende mai sotto i 40km/h fino alla prima asperità, All'inizio di essa, il colle del Pasta, nulla di trascendentale, il gruppo si impianta, anche per colpa di un simpatico autobus che occupa un intera corsia, sebbene i cartelli indicassero chiaramente che la strada era bloccata in occasione della manifestazione ciclistica.

Col passare delle salite e dei chilometri rimonto un po' di posizioni. Nell'ordine le salite sono: colle del Gallo, Selvino, Forcella di Bura, Forcella di Berbenno, Costa Imagna-Valcava.

Fatico un po' sull'ultima salita ma riesco ad andare ad un buon passo che mi permette di raggiungere alcuni ciclisti. Con loro percorro gli ultimi 15 km di pianura dandoci cambi regolari.
Il percorso è immerso nelle valli bergamasche e i paesaggi sono davvero molto molto belli, anche se, viaggiando in gruppo, non  ho potuto ammirarli granchè.

Ecco i dati della gara che ho affrontato (percorso lungo):

  • Lunghezza: 165km

  • Dislivello totale: 2620 ufficiale (reale 2950 circa)

  • Salite: 5

  • Tempo di gara: 5 ore e 26 minuti circa

  • Tempo reale: 5 ore e 23 minuti circa

  • Posizione assoluta: 196° su 1808

  • Posizione di categoria: 19° su 91


E tra pochi giorni mi aspetta una delle regine del panorama granfondistico italiano: la 9 Colli.

Granfondo 10 Colli Bolognesi: e due!

Ed eccomi qua a parlare della seconda granfondo del 2007: la ventitreesima edizione della granfondo Dieci Colli Bolognesi, il giorno martedì primo maggio 2007.
Lunedì mattina sono partito alla volta di Bologna. Appena arrivato mi sono districato nella città e mi sono presentato all'agenzia di viaggi per sistemare il pernottamento. Poi ho ritirato il pacco gara e mi sono recato in Hotel. Infine ho preparato la bicicletta per la gara. Nel tardo pomeriggio mi sono recato alla partenza per visionare il percorso.

Ho poi fatto due passi in giro per la città per gustarmi un gelato e per comprare anche un libro.

A seguire cena e subito a letto perchè la sveglia sarebbe suonata presto il giorno successivo (6.00)

La mattina, dopo un'abbondante colazione, preparo la valigia e mi reco nella mia griglia: la seconda, avendo un pettorale abbastanza elevato (1402)
Come sempre le griglie vengono scavalcate dai soliti furbetti, ma va bè, ormai ci sono abituato.

Pronti via: i primi chilometri, tutti in pianura, passano velcoe, anche perchè il gruppo compatto viaggia ad alta andatura.

Arriva presto la prima salita e mi obbliga a salire deciso ma non troppo forte: di salite ce ne sono ben dieci e non è il caso di forzare da subito. Nonostante ciò recupero un po' di posizioni.

Continuo così fino alla sesta salita, cercado di dare il mio contributo davanti al gruppo a tirare, ma senza forzare troppo e senza strafare. Una mia pessima abitudine è proprio quella di essere generoso nei cambi e di tirare a lungo: per questo mi capita spesso di arrivare agli ultmimi chilometri di gare stremato.
Nello scendere dal sesto colle incappo in un errore abbastanza grave di valutazione di una curva: non mi accorgo che chiude parecchio e arrivo lungo in frenata. Nonostante un'inchiodata con intraversata del posteriore capisco di non poter restare in strada e scelgo quindi di uscire dritto nel prato sottostante. Per fortuna non c'è un salto nè uno strapiomb e riesco a fermarmi senza conseguenze. Risalgo il prato a piedi e mi rimetto in strada.

Con un po' di fatica recupero il gruppo e quando rientro due ciclisti gentilmente mi chiedono se l'escursione per prati non è andata tutto bene.

Il gruppetto piano piano perde alcuni componenti e si arriva infine ai -15km all'arrivo, con gli ultimi due colli da scalare.

La mente sadica degli organizzatori ha deciso che questi due colli avessero le pendenze più dure.

Sento che le gambe, nonostante la fatica, hanno ancora qualcosa da dare e provo a forzare un po' il ritmo, soprattutto sull'ultimo colle che presenta un'impennata finale superiore al 16%. Da li' in poi sono 3 km di discesa abbastanza impegnativa.

Alla fine arrivo 249° assoluto. Al rilevamento dopo poco più di metà gara ero 311°.

  • KM percorsi: 163

  • Tempo di gara: 5h 06'

  • Tempo reale:  5h 02'

  • Velocità media: 32.4 km/h

  • Posizione assoluta: 249° su 1676

  • Posizione categoria: 35°


In definitiva sono soddisfatto per vari motivi.

Innanzitutto credo di aver fatto una buona gara.

Oltre a questo aggiungo che sono arrivato all'arrivo stanco, sì, ma non devastato fisicamente come alla Granfondo Selle Italia.

Qualche giorno fa avevo interpretato alcune sensazioni come un possibile calo di forma, mentre forse erano solo sintomi di un affaticamento. Spero che la condizione migliori ancora, o almeno resti quella attuale...
Bene! Il prossimo appuntamento è per il 13 maggio sulle strade della provincia di Bergamo, per la Granfondo Felice Gimondi.